A dare un impulso fondamentale il progetto Akinas e il lavoro svolto dalla nostra Cantina

A ottobre del 2019 era stato dato il via al toponimo Vigna di Oddoene, oggi è ancora il territorio di Dorgali il protagonista delle innovazioni del mondo del vino e della coltivazione dei vitigni autoctoni. La Regione Sardegna, con un provvedimento dell’assessorato all’Agricoltura, ha riconosciuto ufficialmente diverse nuove varietà di vite, includendo il Panzale.

Questo particolare vitigno, anche conosciuto nella variante di “pansale”, come sapete è stata una delle riscoperte della nostra Cantina e del fondatore e vigneron Antonio Berritta. Si tratta infatti di un’uva da sempre esistita nei nostri vigneti e che anticamente veniva usata come uva da tavola o uva passa. Oltre dieci anni fa abbiamo iniziato quindi un minuzioso lavoro di ricerca e affinamento, concluso con l’imbottigliamento del Panzale in purezza, un vino fresco, sapido e che lascia in bocca i profumi della mandorla. Gli ultimi anni di storia del Panzale raccontano, nonostante una produzione limitata, di un grande successo da parte della critica e dei semplici appassionati.

Ora è arrivato finalmente anche il provvedimento regionale che ha identificato ufficialmente questa particolare varietà di vite. Il riconoscimento dell’assessorato regionale all’Agricoltura e alla riforma pastorale, oltre al Panzale – che la Cantina Berritta produce con la certificazione biologica in etichetta – ha compreso una decina di altre tipologie di vitigni (dall’Alverega al Siniddanu), risale all’aprile dell’anno scorso ed è stato possibile grazie ad Akinas, un progetto ambizioso e finalizzato allo studio dei vitigni autoctoni minori della Sardegna.

Con il riconoscimento del Panzale prosegue così il nostro lavoro volto a promuovere le tipicità di Dorgali. Nell’ottobre del 2019 la Regione aveva appunto riconosciuto nell’elenco regionale delle vigne per la designazione dei vini a marchio Dop il toponimo “Vigna di Oddoene”. Una richiesta partita dall’azienda dorgalese con l’obiettivo di identificare maggiormente i vini cannonau con un territorio magico come appunto la valle di Oddoene.