E’ una Sardegna sempre più a trazione biologica quella delineata dai dati di Confartigianato. Secondo l’associazione nell’Isola ci sono 2.501 produttori e trasformatori, per un giro d’affari che in tutta la Penisola ha sfiorato i 4,2 miliardi di euro.
In Sardegna, secondo i dati diffusi dal ministero dell’Agricoltura, sono 2.501 gli operatori del biologico. Tra questi 2.287 sono “produttori esclusivi”, 133 “produttori preparatori”, 81 “preparatori esclusivi”. La nostra regione si colloca al settimo posto in Italia (primo posto la Sicilia, seconda la Calabria). In leggero calo le superfici certificate: si è passati dai 149 mila ettari del 2014 ai 146 mila dell’anno successivo (-26%). In testa ci sono prati e pascoli (59mila ettari), seguiti da pascoli magri (42mila) e da colture foraggere (26mila). La Sardegna occupa il quarto posto nazionale.
Tra le principali colture troviamo i cereali (5.865 ettari coltivati), olivo (3.785 ettari), vite (964 ettari), frutta (531 ettari), ortaggi (491 ettari) e agrumi (48 ettari). Solo il 4,7% delle aziende agricole della Sardegna e solo il 12,8% delle superfici coltivate sono certificate bio. In Italia, nel 2015, le vendite dei prodotti biologici hanno raggiunto i 2 miliardi e 300 milioni di euro.